Manovra, avvocati, 'valutiamo l'incostituzionalità della norma sui pagamenti dalla Pa'
Greco, 'il governo la ritiri, è a rischio il patrocinio a spese dello Stato'
Il Consiglio nazionale forense, presieduto da Francesco Greco, esprime "nuovamente forte contrarietà all'art.129, comma 10, della Legge di Bilancio che condiziona il pagamento dei compensi dei liberi professionisti alla verifica della loro regolarità fiscale e contributiva". Una misura, recita una nota, "vessatoria e discriminatoria, che lede il diritto al lavoro in una fase economica già critica per i ceti professionali, viola il principio costituzionale di eguaglianza e la direttiva europea 2011/7/Ue sui ritardi di pagamento, e crea una disparità ingiustificata tra chi opera con clienti privati e chi lavora con la Pa, prevedendo il blocco dei compensi anche in presenza di irregolarità solo contestate o non definitive". E, spiega l'Avvocatura, "ancora più grave è l'emendamento del governo, presentato nonostante la recentissima condanna della Cedu all'Italia per i ritardi nei pagamenti agli avvocati nei casi di patrocinio a spese dello Stato, che estende la norma addirittura ai compensi "a carico dello Stato": un intervento che rischia di paralizzare l'istituto, con danno diretto per i cittadini più fragili". Perciò, il Consiglio nazionale forense "sta valutando tutti i profili di incostituzionalità della norma e rinnova l'invito al governo a ritirarla".
R.Kohli--BD